Battle of Marston Moor
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4 luglio 2014
IL DEFAULT SELETTIVO QUALE SOLUZIONE “ETICA” ALLA CRISI DEI DEBITI SOVRANI

IL DEFAULT SELETTIVO QUALE SOLUZIONE “ETICA” ALLA CRISI
DEI DEBITI SOVRANI
Se sei debitore di uno strozzino,
pagare il tuo debito all’usuraio vuol dire rovinare la tua vita e quella della
tua famiglia. Vuol dire rendere te stesso e la tua famiglia schiavi di un
individuo infame, schiavi per oggi e per il futuro. Gran parte dei debiti
sovrani devono essere ripagati non a privati cittadini che hanno investito i
propri risparmi in titoli pubblici, ma a enti finanziari che fanno capo,
direttamente o tramite società prestanome, all’élite bancaria internazionale, a
quelli che eufemisticamente vengono definiti i “poteri forti”. Forti in quanto
sono loro che controllano le multinazionali, gli stati, i governi, gli istituti
di emissione della moneta carta straccia, le privatissime banche centrali che
il popolino crede pubbliche...
Ezra Pound sosteneva che i
politici sono i camerieri dei banchieri. Ovviamente contro i popoli. E’ stato
facile per questi poteri forti ordinare ai “loro” politici (di qualsiasi colore
verniciati) di far indebitare stati, regioni, comuni, imponendo una enorme
spesa pubblica ben canalizzata verso le loro tasche usuraie. Ora presentano il
conto. Siamo giunti al momento in cui il cravattaro tira al massimo il nodo
della cravatta: non vuole più i soldi della sua vittima, vuole che la vittima
diventi suo schiavo, schiavo in tutti i sensi possibili. I poteri forti stanno
ordinando ai loro domestici politici: “Fate pagare il debito pubblico al
popolo!”, e giù tasse su tutto, risparmi, case, redditi, consumi..., tasse
sulla vita del popolo.
Ma a cosa serve pagare? Più tasse
paghi oggi al tuo strozzino, più potere gli dai di farti pagare ancora più
tasse domani. Le tasse non sono mai contro i ricchi e a favore del popolo, come
i poteri forti ci vogliono far credere, cerebrolavandoci tramite i loro partiti
e i loro massmedia. Non vi è infatti nulla di più falso, di più ipocrita dello
slogan “tassiamo i ricchi”: i veri ricchi, gli ultraricchi, le famiglie padrone
degli stati, le tasse non le pagano, le riscuotono. Le tasse colpiscono il
popolo, il piccolo risparmiatore, l’anziano che ha messo da parte qualcosa, le
famiglie che coi loro risparmi e sacrifici cercano di tutelare i figli. Nella
storia dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo le tasse sono sempre state contro
il popolo e a favore dei potenti che le hanno riscosse, e le riscuotono,
tramite il “loro” stato e il “loro” fisco. Quello che oggi è notevolmente
cambiato è la misura della predazione: oggi le tasse sono enormemente più alte
rispetto ai tempi in cui al potere c’erano i re, l’aristocrazia, il clero, oggi
al potere abbiamo chi da secoli pratica l’usura, ed è quindi maestro insuperato
in quest’arte... Non possiamo nemmeno più considerarle tasse, bensì totale
schiavitù. L’apparente millantato “progresso” si è rivelato un pesante regresso
di civiltà.
E’ interessante notare come anche
questo problema dimostri le contraddizioni e l’inanità dei due schieramenti
politici apparentemente contrapposti nel teatrino massmediatico, a nostro uso e
consumo. Quando gli stati erano dominati dall’aristocrazia e dal clero, l’élite
usuraia creò il liberal-liberismo contro gli stati medesimi per appropriarsene;
la stessa élite usuraia, oggi che ha conquistato gli stati e li usa per
depredare i popoli, non permette certo l’emersione politica e massmediatica di
autentici liberisti antistato e antitasse, al massimo ci propina qualche
buffone liberista a chiacchiere, che promette e non mantiene. Sull’altra sponda
politica, la sinistra socialcomunista, statalista per natura e per definizione,
non può ammettere che stato e tasse sono sempre strumenti di qualcuno per dominare il popolo; né può
ammettere che in particolare lo stato “costituzionale”, “popolardemocratico”, è
oggi uno strumento antipopolare e antidemocratico in mano alle famiglie dei
poteri forti, con un livello di tassazione e di intromissione nella vita dei
cittadini che ne fanno la peggiore tirannia predatoria e schiavizzante, finora
mai vista nella storia dell’uomo. Non vi è infatti nessuna soluzione di
continuità, né disomogeneità funzionale, tra le democrazie “occidentali” e lo
stato di tipo sovietico: le famiglie mondialiste dominanti sono sempre le
stesse, in entrambi i tipi di stati, anch’essi solo apparentemente
contrapposti. E così i dibattiti massmediatici del teatrino della politica
diventano uno dei tanti mezzi di disinformazione e di distrazione di massa, al
pari del calcio, delle balere e delle notti rosa.
Contro tutto questo, ecco la mia
proposta. L’ipocrita motivazione del forsennato aumento della predazione
fiscale è che i popoli “devono” ripagare i debiti di stato. Ebbene, un popolo
sovrano “deve” solo ciò che “vuole”. La soluzione equa, giusta, “etica”,
moralmente ineccepibile, per i debiti pubblici degli stati pseudodemocratici è
che il popolo ripaghi i debiti solo al popolo: il “default selettivo”.
Selettivo in quanto si remunerano
con gli interessi e si rimborsano alla scadenza solo i titoli di stato che alla
data X risultano di proprietà di persone fisiche aventi la cittadinanza o la
residenza nello stato. I titoli di stato, nonché tutte le obbligazioni
contratte da soggetti pubblici, che alla stessa data X risultano di proprietà
di stranieri non residenti o di enti - persone giuridiche vengono cancellati e
quindi non rimborsati.
Il default selettivo da me
proposto comporta una immediata consistente riduzione del debito pubblico e la
liberazione dell’economia del paese dalla morsa fiscale usuraia. Caro politico,
se sei veramente dalla parte del popolo, non togliere con le tasse al popolo la
poca ricchezza che ha e che si è sudata, togli all’usuraio mondialista il
potere di appropriarsi dei nostri soldi, azzeragli il credito che lui stesso si
è fatto creare.
Ma il default selettivo sarebbe la
sconfitta dei poteri forti che fanno eleggere i loro lacchè alle cariche di
governo, e quindi i “loro” politici non adotteranno mai questa soluzione
morale, etica, che salverebbe l’economia, il lavoro, i risparmi, il futuro del
paese. A meno che popoli informati, coesi, organizzati, non impongano tale
soluzione con un atto di vera sovranità popolare.
Per questo i popoli devono
re-imparare ad amministrarsi, a non delegare ad alcuno l’amministrazione di
alcunché, a cominciare dalle cose più semplici e immediate, dai propri risparmi
per la vecchiaia al proprio condominio... Partire dal piccolo, riorganizzare se
stessi, la propria famiglia, il proprio clan parentale, partire dalla
micropolitica scansando “amministratori” privati e pubblici, riappropriarsi del
condominio, del quartiere, del comune, e usare queste forme primarie di
coesione sociale, limitate ma solide, come mezzi di difesa contro gli stati
strumenti della tirannia usuraia mondiale. In fondo, quello che storicamente i
popoli più capaci hanno sempre fatto; solo che lo abbiamo disimparato, occorre
appunto re-impararlo. E reimpararlo da subito, perché le tasse imposte dai
camerieri della grande usura internazionale stanno intenzionalmente
distruggendo ora, in questi mesi, in questi giorni, la nostra economia, la
nostra libertà e il nostro futuro.
Filippo Matteucci
Economista
(Image by garrisongraphics.blogspot.com/2010/08/march-of-tyranny.html)
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12 maggio 2012
CRISTIANI LIBERISTI
CRISTIANI E LIBERISTI
Segnaliamo la nascita, per
iniziativa di Oliviero Corsini e con l’aiuto di Filippo Matteucci, di un nuovo
gruppo Facebook: CRISTIANI LIBERISTI. Tale gruppo culturale vuole una svolta
privatista e antistatalista dell’atteggiamento verso gli odierni stati da parte
delle principali confessioni religiose, Chiesa Cattolica in primis. Come
afferma Corsini: “Se oggi gli stati sono in mano a poteri forti occulti, ad
oscure organizzazioni di famiglie padrone le quali hanno dimenticato il vero Dio,
quello del Bene e dell’Amore, per adorare falsi dèi demoniaci, allora non si
può non essere antistatalisti e quindi liberisti”. E’ infatti indubbio che le
principali istituzioni “pubbliche” mondiali sono in mano, oggi più che nei due
secoli precedenti, a quelle stesse potentissime famiglie di faccendieri e
usurai che negli scorsi due secoli medesimi hanno usurpato il potere sia di
monarchi meno ladri di loro, sia di democrazie nate proprio contro tiranni e
predoni, e finite nelle mani dei peggiori tiranni e predoni che la storia
ricordi. La pericolosità di tali famiglie di tiranni è ben conclamata dal loro
essere organizzate in sette, logge, cosche che da secoli, se non da millenni,
hanno pervicacemente perseguito lo scopo ultimo del dominio mondiale, oggi
quasi pienamente realizzato, in ossequio a un culto del male tanto orrido
quanto ignorato dalle masse, istupidite e cerebrolavate dai mass-media di
regime e da un’istruzione pubblica volta solo all’ossequiente addomesticamento
dei figli dei senza potere.
Gli stessi credenti nelle fedi del
Bene non possono rimanere insensibili, inermi e imbelli di fronte a tale
trionfo del male, a tali nuove tirannie usuraie e demoniache che stanno
colpendo e distruggendo, sia personalmente che patrimonialmente, prima di tutti
e soprattutto proprio loro, gli uomini onesti di buona volontà, e le loro
famiglie, le loro donne, i loro figli.
LINK AL GRUPPO “ CRISTIANI
LIBERISTI “: http://www.facebook.com/media/set/?set=oa.402774296419684&type=1&success=2&failure=0#!/groups/402769933086787/
Dalle Info del gruppo “ CRISTIANI
LIBERISTI “:
PERCHE’ CRISTIANI, PERCHE’ LIBERISTI
“Se oggi gli stati sono in mano a
poteri forti occulti, ad oscure organizzazioni di famiglie padrone le quali
hanno dimenticato il vero Dio, quello del Bene e dell’Amore, per adorare falsi
dèi demoniaci, allora non si può non essere antistatalisti e quindi liberisti”
Oliviero Corsini D.S.M.
“... questa è la domanda
fondamentale a cui tutti dobbiamo rispondere. Se anche la storia si è divisa in
due per far posto a questo ingombrante personaggio (prima di Cristo – dopo
Cristo), il minimo che possiamo e dobbiamo fare è domandarci: “chi è per me
questo Gesù?” Alberto Medici
“Il mondo oggi sembra diviso in
due: da una parte chi ancora si fida dell’informazione ufficiale come ci viene
raccontata da televisione, giornali, fonti ufficiali; dall’altra chi ha
cominciato a mettere in dubbio ciò che viene raccontato, e cerca le
informazioni per conto proprio. Questo spartiacque mi ricorda il mito della
caverna di Platone, dove chi vede solo le ombre non crede a chi, slegatosi e
uscito all’aria aperta, riesce a vedere le cose come stanno e non come
sembrano” Alberto Medici
“Nel passato le forme di controllo
erano prevalentemente fisiche, coercitive e punitive, dalla frusta alla forca.
Oggi le forme di controllo sono essenzialmente mentali, si avvalgono dei mass
media, e mirano alla pianificazione delle esistenze dei dominati e alla
canalizzazione e deviazione del loro pensiero: il dominante dice al dominato
cosa deve volere nella vita.” Filippo Matteucci
“Le grandi multinazionali e le
grandi banche infatti, sono già, di fatto, proprietarie della maggior parte
delle ricchezze del pianeta. Poche famiglie, non più di una ventina in tutto,
controllano direttamente o indirettamente oltre la metà dei beni della terra e
per acquisire l’altra metà non occorre provocare una crisi finanziaria; le grandi
multinazionali sono già proprietarie, nella stragrande maggioranza dei casi,
delle miniere di diamanti e pietre preziose dell’africa e dell’Asia; le
cosiddette sette sorelle hanno il monopolio dell’energia del pianeta, non
permettendo alle energie alternative di svilupparsi; controllano di fatto la
maggior parte degli stati asiatici, africani, e dell’america latina, mediante
governanti compiacenti, allineati, corrotti, o semplicemente incapaci di
reagire alla strapotenza del mondo occidentale e dei suoi diktat.
Le grandi superpotenze economiche
sono così ricche che potrebbero tranquillamente acquistare tutto il rimanente
in modo leciti o illeciti.
Allora…. Perché provocare una
crisi finanziaria di questa portata?
Solo per acquistare altri beni, a
seguito del fallimento di molti privati e molte aziende?
La ragione delle crisi è la stessa
che regge il sistema fiscale dissennato che abbiamo. Un sistema fiscale
assurdo, che però ha una ragione molto profonda. Il sistema di tassazione deve
essere vessatorio e non ci sarà mai un governo che ridurrà le tasse veramente.
I soldi, infatti, in realtà ci sono, ma vengono dispersi decuplicando il costo
delle opere pubbliche, finanziando società inesistenti grazie all’aiuto della
CE, creando fondi neri, spendendo miliardi di euro per una sanità malata.
Il vero scopo del sistema di
tassazione attuale, però, non è quello di reperire fondi da spartire tra le
elite (ne hanno già a sufficienza senza dover rubare anche pochi spiccioli al
cittadino comune) ma quello di costringere il cittadino a non alzare mai la
testa; lo scopo è cioè quello di farlo lavorare dodici ore al giorno per
sopravvivere. Se non avrà troppo tempo libero, non avrà tempo per riflettere,
informarsi e svegliarsi.” Paolo Franceschetti
“Uno stato è un monopolio
territoriale della coercizione, un’agenzia che può dedicarsi a continue
violazioni istituzionalizzate dei diritti di proprietà e allo sfruttamento dei
proprietari privati tramite esproprio, tassazione e regolamentazione.” Hans
Hermann Hoppe
“Ogni rivoluzione moderna ha visto furbi e spregiudicati
razziatori tirare le fila nell'ombra, spingendo avanti una rozza e ottusa
plebaglia sanculotta a versare il sangue per eliminare fisicamente i re e la
nobiltà ai re fedele. Sono questi razziatori di un nuovo tipo, banchieri e
appartenenti all'alta borghesia, che
intendono impadronirsi dello stato-apparato e in particolare del fisco per
aumentare enormemente le proprie ricchezze a spese di tutti gli altri membri
della comunità. Razziatori che sanno avvalersi di una sleale mistificazione
della realtà utilizzando a tale scopo intellettuali prezzolati per far apparire
al popolo la menzogna come verità.” Filippo Matteucci
“E tutto questo non sarebbe
possibile senza la complicità dell’informazione ufficiale, il cui scopo unico è
ormai diventato quello di tenere distratte le masse mentre qualcuno agisce
contro i loro interessi, magari inscenando attentati che servono a giustificare
aggressioni a paesi stranieri con la menzogna della “difesa preventiva”, oppure
amplificando la paura e l’allarme per certe “catastrofi”, come l’AIDS o il
global warming per cui è richiesta una gestione a livello planetario, un Nuovo
Ordine Mondiale.” Alberto Medici
“Il potere viene esercitato dal
dominante sul dominato e consiste nella possibilità per il dominante di imporre
al dominato prestazioni fisiche e/o prestazioni patrimoniali. Le prestazioni
fisiche possono andare dalla mera schiavizzazione alle antiche corvé
medioevali, dal servizio militare al lavoro dipendente sottopagato di oggi. Le
prestazioni patrimoniali tipiche sono la tassazione, il pizzo, l'inflazione.
Entrambe le tipologie di imposizione costringono il dominato a destinare parte
delle risorse della sua vita, soprattutto tempo ed energie, a vantaggio di un
estraneo. Per detenere il potere il dominante deve ideare e porre in essere
forme di controllo sul dominato, e queste forme di controllo possono
concretizzarsi ed essere organizzate in apparati, anche, ma non solo,
statuali.” Filippo Matteucci
“Piano di fuga fai-da-te
Primo: liberarsi dalla schiavitù
della televisione
Secondo: liberarsi dalla falsa
informazione
Terzo: liberarsi dalla paura della
malattia
Quarto: liberarsi dalla paura
della povertà
Quinto: liberarsi dalla paura del
diverso e del terrorismo
Sesto: liberarsi dalla schiavitù
del denaro
Settimo: liberarsi da tutti i
legami
... L’amore è una attività,
presuppone un movimento, qualcosa che si fa nei confronti dell’amata: la curo,
la veglio, la coccolo, sono premuroso, cerco di capire… il legame invece è una
passività: sono soggetto passivo di un legame, non posso muovermi, non sono
libero, non posso andare dove voglio, agire come mi pare… sono diversi come il
giorno e la notte!” Alberto Medici
“Sotto il profilo economico, sia
il diritto positivo, con il prescrivere contro la natura del mercato la
burocratizzazione del mercato medesimo e la scomparsa della libera concorrenza,
sia la tassazione, ovvero l'assoggettamento al tributo, sia infine il controllo
sull'emissione della moneta e la conseguente voluta inflazione, permettono ai
dominanti di stroncare sul nascere l'accumulazione di ricchezze da parte di
famiglie concorrenti. Viene così impedita la costruzione di patrimoni a quelle
élites che, in assenza di tali vessazioni, sarebbero emerse naturalmente per i
loro meriti e le loro capacità, probabilmente ben maggiori di quelli dei
dominanti stessi.” Filippo Matteucci
“Anche il diritto penale è pensato
per tutelare i delinquenti e non le vittime.
Tra i delinquenti c’è una
suddivisione in categorie.
1) Reietti. I reietti sono quelli
che vanno in galera sicuramente, se vengono beccati. Sono in genere mafiosi,
che sono quelli che subiscono le pene più dure.
2) Sfigati. Sfigati sono in genere
gli extracomunitari o i drogati, che subiscono pene di media entità e nel
cinquanta per cento dei casi possono finire in carcere.
3) Eletti. Appartengono a questa
categoria quelli che non vanno mai in carcere e se ci vanno gli danno tutti i
privilegi e li trattano come se fossero in albergo; sono gli amministratori
pubblici, che hanno pene ridicole o inesistenti, e comunque nei pochi casi in
cui vengono processati il processo va in prescrizione.
Poi ci sono i cittadini ordinari,
che rientrano in una delle tre classi sopraelencate, a seconda dei soldi di cui
dispongono, della loro appartenenza ad organizzazioni massoniche o
paramassoniche, e da altre variabili.
Rubare un cesto di mele da un
negozio di frutta e verdura, o un portafoglio su un autobus, ad esempio è un
reato punito con la pena da 1 a sei anni (articolo 625).
Rubare un miliardo di euro agli
azionisti, in una società che fattura dieci miliardi all’anno, non è punibile.
Rubare un miliardo di euro in una società che fattura un miliardo di euro
all’anno è punito con la pena da quindici giorni ad un anno (articolo 2621 e ss
del codice civile).
Quindi chi ruba una mela è uno
sfigato; chi ne ruba mille è un reietto; ma se rubi mille miliardi sei un
eletto.” Paolo Franceschetti
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29 novembre 2009
Piccola Allegoria della nuova tirannide
Piccola Allegoria della nuova tirannide
Democrazia elettiva
I padroni di bassa qualità, per restare al potere, usano sgherri e lacchè per tartassare i servi, e utilizzano parte dei soldi estorti ai servi per pagare sgherri e lacchè, ovvero per comprarsi voti. Il resto lo intascano loro.
Questo permette loro di socializzare i costi del consenso, cioè di far pagare alla maggioranza di oppositori o di disinteressati il costo sia delle rendite distribuite ai clientes sia dei copiosi sussidi che le famiglie al potere ritagliano per se stesse, camuffandoli sotto le più varie forme e con le più varie modalità. Ovviamente, a tal fine, più disinteressati e distratti ci sono fra il popolo, meglio è.
Così i servi ogni giorno lavorano per mantenere i loro persecutori.
(“… se metà dei servi si rivoltano, abbiamo abbastanza denaro per assoldare l’altra metà dei servi, e mandarla a sparare addosso ai rivoltosi…”; oggi non è più necessario sparare ai servi, c’è il lavaggio del cervello, basta mandarli in discoteca o far loro vedere i reality, non si rivolteranno più…)
Uguaglianza
Il padrone vuole tutti i servi uguali davanti a lui.
Non vuole capaci ed efficienti competitor, vuole servi balordi, cannati, da discoteca, da stadio, o, nella migliore delle ipotesi, da offerte dei centri commerciali.
Accoglienza
Il padrone sostituisce i servi italiani pretenziosi, organizzati, sindacalizzati, relativamente acculturati, con nuovi servi africani, asiatici, sudamericani, disperati disposti a tutto, a lavorare 18 ore al giorno in uno scantinato, a vivere in venti in una bicocca.
La nuova forza lavoro per la grande industria assistita succhiasoldipubblici, la nuova manovalanza per la criminalità organizzata, nuovi corpi a disposizione per chi va a puttane o a viados.
Solidarietà
Sussidi di stato per chi gestisce l’immigrazione dei nuovi servi. Soldi pubblici per chi ci mangia sopra. Elemosine gestite clientelarmente. Soldi di noi contribuenti coi quali i padroni comprano voti e consenso.
Garantismo
Il dominante di infima qualità, quello che si impone con la violenza, col crimine, col furto, con l’inganno, col tradimento, mantiene i governati nelle peggiori condizioni possibili, perché sa che peggiore è la qualità di vita dei governati, tanto meglio è per lui. La sua greppia e il suo scranno sono più sicuri.
Colpisce i dominati onesti e lavoratori, e favorisce i delinquenti, i puzzoni, gli insolventi, i truffatori. Le organizzazioni criminali, braccio armato dei padroni nei traffici illeciti, non devono essere disturbate.
Favor rei e favor debitoris.
E’ garantista chi sulla delinquenza ci mangia sopra.
Emancipazione
Il buon servo deve ballare, ascoltare musica, innamorarsi, fare sesso. I padroni fanno i soldi, i servi fanno i figli. La moglie, la figlia, la sorella del servo devono essere a disposizione del padrone.
La famiglia del servo deve essere disunita, disorganizzata, lacerata da liti interne, marito contro moglie, figli contro genitori, fratelli l’uno contro l’altro.
La famiglia del servo deve essere debole, non competitiva, non pericolosa, disarmata, imbelle.
Dividi et impera.
Trasgressione
Il servo che trasgredisce obbedisce al padrone. E' funzionale al regime. E’ per lui lecito fare del male a se stesso e agli altri servi. Nessun giudice nominato dai padroni lo punirà.
Il padrone vuole che il servo balordo trasgredisca le regole del vivere civile tra servi. Così i servi vivono soffocati nella merda, e non pensano a rivoltarsi, a uccidere le famiglie dei padroni.
Pub, discoteche, piercing, tatuaggi, ultras, droga, alcool: facciamo scannare i servi tra di loro, noi padroni vivremo più tranquilli.
Dividi et impera, semper.
P.S. – spunto di riflessione per qualsiasi buon servo : sai quali famiglie padrone controllano il tuo comune, la tua provincia, la tua regione, la tua vuota esistenza, la tua vuota testa …?
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